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Civiltà e Solidarietà

Il Sangue. Il sangue è parte dell’uomo e l’umanità nei secoli lo ha ritenuto parte essenziale, sede dell’anima e del “soffio vitale”.

Però, nonostante tali credenze, e nonostante la constatazione che la perdita di sangue conduce alla morte, solo intorno al 1800 si è cominciato a pensare che il sangue poteva essere trasfuso da un individuo all’altro.

Ad inizio 1900, con la scoperta dei gruppi sanguigni, l’umanità ha iniziato a trasfondere il sangue con l’ausilio di apposite siringhe (trasfusione braccio a braccio), ma è stato durante la Prima Guerra Mondiale che si è capita l’enorme utilità di questa pratica, che ha consentito di salvare decine di migliaia di vite sui campi di battaglia.

Dopo pochi anni si è trovato il modo di conservare e trasportare il sangue, e la trasfusione braccio a braccio non è stata più necessaria.

Oggi, in Italia, vengono donate ogni anno circa 3 milioni di sacche di sangue. Sangue che vien trasfuso a circa 650.000 pazienti. Seicentocinquantamila persone ogni anno, che, se non ricevessero il sangue, sarebbero quasi inevitabilmente condannate a morte. Un’ecatombe.

Il sangue donato può andare a chiunque: a un tuo parente, a un amico, a quella bella ragazza che sfila in motorino, al vigile che ti sta mettendo la multa….

Chiunque potrà avere bisogno di sangue, lo riceverà, e non saprà mai chi è stato tanto generoso da salvargli la vita.

Perché la donazione di sangue è anonima, gratuita, volontaria.

L’A.Do.S. (Associazione Donatori di Sangue della Campania) ha fatto suoi i principi espressi dalla prima associazione di donatori creata al mondo (creata in Italia, perché il nostro è un popolo generoso): la donazione deve essere anonima, perché tu non saprai mai a chi va il tuo sangue e chi lo riceve non saprà mai chi lo ha donato, deve essere gratuita perché il sangue è un bene troppo prezioso per mercificarlo, deve essere volontaria, perché chi dona deve essere consapevole e convinto che il suo è un gesto di solidarietà, di amore, di civiltà.